Lettera ai repubblicani sulla situazione in Campania. La risposta della Segreteria

Caro Segretario, l’amore che porto per il Partito mi induce a fare chiarezza sui risultati elettorali del PRI alla elezioni amministrative che si sono tenute in Campania.
In Campania, su 90 comuni ove si sono tenute le amministrative in ben 1 (e dico uno) è stato presente il simbolo del PRI.
Vorrei quindi conoscere, in particolare:
-Che fine ha fatto il Partito ad Acerra dove da più di trent’anni il Partito ha sempre presentato la lista dell’edera con il risultato di avere minimo due consiglieri comunali, assessori e a volte il vicesindaco?
-Che fine ha fatto il Partito a Pozzuoli dove avevamo una bellissima sezione (che Tu ben conosci avendo presenziato con me, nella stessa, alla presentazione della lista del Partito Repubblicano Italiano ) e perché in questa tornata elettorale non è stata presentata la lista PRI ?
-Che fine ha fatto la sezione di Afragola ed il Consigliere comunale?
-Che fine ha fatto la sezione Nocera, perché non è stata presentata la lista? e cosa sta facendo il Commissario provinciale da Te nominato ….. brilla per inerzia?
Cosa ha fatto o sta facendo il Commissario provinciale di Caserta che, seguendo il buon esempio, non ha alcun rispetto per i dettati statutari ed ha portato alla totale distruzione del Partito nella provincia di Caserta? Perché, non sono state presentate liste con l’Edera? a differenza del passato, recente e remoto, quando il Partito a Caserta era a percentuali fra le più alte del Partito in Italia.
-A Benevento meno che mai !!! …. zero assoluto.
-Cosa è successo ad Avellino dove si sono sempre presentate le liste con l’Edera (Tu lo sai bene per aver partecipato con me alle numerose manifestazioni del PRI con i candidati) anche qui zero assoluto ?
Dopo questo e quello che è avvenuto alle scorse elezioni regionali, non pensi che sia arrivato il momento di fare una attenta riflessione e smetterla con le analisi di comodo e con la pagliacciata di repubblicani, che a quanto pare non sono neanche iscritti al Partito, eletti in altre liste?
Non pensi che chi ha veramente a cuore il Partito Repubblicano Italiano si debba adoperare a dare presenza del nostro amato simbolo sulle schede elettorali ? Cosa che hanno fatto con onore e dignità i repubblicani di Torre del Greco, quelli di prima e di sempre, ai quali va tutto il mio apprezzamento e riconoscenza !
Non credi che sia il caso di liberare il Partito da pseudo-politici e pseudo-repubblicani locali bolliti ed obsoleti e dai millantatori che, approfittando del tuo ormai noto livore e della tua sete di vendetta, utilizzano il simbolo del PRI solo per tornaconti personali con i risultati, non solo campani ma anche nazionali, che sono sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere.
Per quanto poi riguarda Te, non pensare che sia vincente la formula dell’espulsione, del commissariamento o della eliminazione dal sito ufficiale su FB, dei repubblicani che pensano con la propria testa ed hanno a cuore forse più di te le sorti del Partito.
Se, come spesso affermi, ami veramente il PRI ed hai a cuore a cuore le sue sorti sai bene quello che dovresti fare!
Agli amici Repubblicani (ovviamente quelli veri) che mi leggono auspico che, finalmente, prendano coscienza della situazione e insieme avviino un vero processo di rinnovamento della classe dirigente che porti legalità, crescita e dignità al Partito repubblicano.

Carmine Bevilacqua

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Caro Bevilacqua, rispondo alla lettera inviata ai repubblicani sulla situazione in Campania, così come da te evidenziata. Ma andiamo per ordine, partendo dalla fine. Se pensi che molti repubblicani, soprattutto quelli che hanno cariche statutarie, si nascondano dietro ‘al livore e alla sete di vendetta’ per agire contro altri amici repubblicani, forse, dato il tono della lettera, dovresti fermarti e riflettere con maggiore attenzione più sul tuo modo di agire che non su quello degli altri che al Pri hanno dato parte della loro vita.
Sappiamo cosa fare e più volte, anche privatamente, ti è stato detto il vero scopo della nostra azione politica: salvare il Pri da influenze nefaste che lo hanno condannato, per anni, sia nazionalmente che territorialmente, a vivacchiare pensando, con arroganza, di rappresentare la summa dell’intellighentia politica nazionale.
Per esempio, tu saresti d’accordo a un completo rinnovo delle cariche istituzionali parlamentari?
Maggiore modestia e una più saggia conduzione politica, nel passato, avrebbero consentito al Partito di svolgere quel ruolo che tu solleciti e che con tanta fatica molti amici hanno cercato di recuperare dopo ondivaghi giri che a nulla hanno portato e che, reiterati anche ultimamente, a nulla porterebbero, se non alla conferma di aspirazioni di uomini obsoleti politicamente che siedono in Parlamento da oltre 40 anni.
I repubblicani, caro Bevilacqua, sono tutti veri, soprattutto quelli iscritti al partito, gli altri, immagino che tu ti riferisca a questi ultimi, si dichiarano repubblicani e trascorrono la loro esistenza dichiarandosi repubblicani più per interesse che non per convinzione. Ti dirò di più: se il partito soffre i mali che tu evidenzi, perché continuare a dichiararsi repubblicani se questo non fosse per i loro interlocutori un distinguo degno di essere preso in considerazione per serietà, cultura e tradizione?
Risponditi e scoprirai quelle contraddizioni opportunistiche che tu non vuoi, non che non puoi, vedere!
Veniamo alla Campania.
Se frequentassi di più la Direzione nazionale potresti esporre ciò che scrivi e aiutare gli amici a comprendere meglio, con maggiori particolari storici e attuali, la situazione campana.
E’ indubbio che occorra rafforzare la dirigenza che lavora sul territorio, non solo in Campania, liberandola da influenze passate e riconoscendole quella libertà di azione necessaria per condurre serie battaglie politiche. Liberarla non dal peso della Direzione nazionale, ma dai tanti amici che pretendono di continuare ad incidere, sempre più negativamente, pur non avendo svolto quel lavoro capillare a cui ti riferisci.
Ci domandi dove sono gli amici di Pozzuoli, Afragola, Benevento, Avellino, Nocera o Caserta. Giusta domanda alla quale è possibile rispondere ponendone un’altra: come mai questi amici, repubblicani seri, hanno abbandonato il Pri per andare in altri movimenti politici? Salto culturale? Oppure, perché molti amici si sono allontanati al cambio della dirigenza locale?
Le campagne denigratorie, hai ormai l’età per comprendere, non aiutano a crescere, soprattutto ad accrescere il proprio potere residuale. A tutte le domande c’è sempre una risposta e spesso è proprio quella che non vogliamo sentire.
E’ vero, dobbiamo lavorare di più, mi conforta il fatto che partendo da zero, o da sottozero, abbiamo dato vita ad una realtà vivace e in crescita, realtà che tu hai lasciato con poco più di 1000 voti e sulla quale oggi possiamo contare su 5976 voti: la realtà è quella di Napoli il cui effetto positivo ha trascinato la provincia, dove possiamo contare su alcuni nuovi consiglieri comunali, nuovi gruppi di amici e molti giovani, oltreché su personalità della cultura napoletana di cui, grazie all’azione di chi aveva preceduto l’attuale segreteria, si era persa traccia.
Come vedi, caro Bevilacuqua, tutto è relativo, soprattutto quando pervicacemente si delineano situazioni critiche che non esistono, e che, al contrario, rappresentano momenti di transizione verso i quali chi è stato dirigente dovrebbe facilitare il percorso e non ostacolarlo, con saggezza e umiltà. L’impegno che abbiamo tutti davanti è se possediamo la maturità per vincere questa scommessa o se rappresentiamo la retroguardia di quel mondo politico che si consuma, peraltro senza scaldare o fare luce. Se la situazione campana fosse come tu la descrivi, dovresti fare molta autocritica visto che fino a poco tempo fa tu sei stato prima il responsabile regionale e successivamente il corresponsabile che ha guidato il Pri campano.
Essere repubblicani significa eliminare definitivamente la monarchia sotto qualsiasi forma si manifesti. Fraterni saluti,

Antonio Suraci, Capo della Segreteria politica